Microsoft stacca la spina: non saranno più distribuiti aggiornamenti software e patch. Il sistema operativo continuerà a funzionare sui pc dove è installato, che però resteranno esposti ad attacchi informatici. I consigli degli esperti
WINDOWS 7 va in pensione. Da oggi il sistema Microsoft non gode più del supporto esteso. Ciò vuol dire che ogni pc dotato di questo sistema operativo d’ora in poi sarà maggiormente esposto ad attacchi informatici e virus. Stando alle previsioni di Veritas Technologies, società di cybersicurezza, il pericolo principale è rappresentato dai ransomware, quei software malevoli (malware) che sono in grado di limitare l’accesso ai computer e che costringono al pagamento di un riscatto per il loro sblocco. Fra i casi più eclatanti non si può dimenticare il virus Wannacry che nel 2017 mise sotto scacco i sistemi informatici di numerose aziende e istituzioni, fra cui Boeing, FedEX e la Sanità del Regno Unito. L’Italia stessa, secondo i dati di Trend Micro, è uno dei paesi più colpiti da questo genere di attacchi.
“Nonostante ai computer supportati vengano forniti patch contro i cryptoworm, Europol ha stimato che circa 200 mila dispositivi in 150 paesi, dotati di software vecchi e non più supportati, sono stati infettati da WannaCry. Sebbene siano stati pagati in riscatto solo 130 mila dollari, si ritiene che l’impatto sul business sia stato di milioni di dollari, a causa della perdita di produttività, perdita di dati e hardware danneggiati”, spiegano da Veritas Technologies.
Da ricordare che Windows 7, sebbene risalga a ottobre 2009, secondo StatCounter detiene in ambito Windows una quota mondiale del 26,79%, contro il 65,4% di Windows 10. In Italia lo scenario non si discosta molto dal dato globale: considerata tutta la base Windows installata, vale il 21,87%, contro il 70,45% di Windows 10
Da qui il consiglio di agire immediatamente. “È quindi fondamentale per coloro che utilizzano Windows 7 agire subito e mettere in atto piani per garantire che siano in grado di proteggersi. Le aziende devono comprendere i propri dati e assicurarsi che le informazioni siano archiviate in luoghi adeguati, dove possano essere protette e rese disponibili quando necessario”, consiglia Ian Wood, senior director, Emea cloud & governance business practice di Veritas
FONTE: Dario D’Elia, La Repubblica, https://www.repubblica.it/tecnologia/prodotti/2020/01/14/news/microsoft_addio_a_windows_7_guai_per_la_sicurezza-245762438/?rss