L’intesa raggiunta in Conferenza Stato-Regioni sul decreto per la creazione della banca dati nazionale destinata alla registrazione delle disposizioni anticipate di trattamento (biotestamento), pone fine ai passaggi formali obbligatori previsti per dare piena attuazione della legge sul fine vita.
L’intesa raggiunta dalla Conferenza Stato-Regioni il 25 luglio sullo schema di decreto del Ministro della salute volto alla creazione della banca dati nazionale destinata alla registrazione delle disposizioni anticipate di trattamento (indicate comunemente come “testamento biologico” o “biotestamento”), pone fine a tutti i passaggi formali obbligatori previsti per dare piena attuazione della legge sul fine vita.
Lo scorso 29 maggio 2019, anche il Garante per la protezione dei dati personali aveva espresso parere positivo sullo schema di decreto relativo alle modalità di registrazione delle Disposizioni anticipate di trattamento (Dat) nella Banca dati nazionale elaborato dal Ministero della Salute e inviato dal ministro della Salute Giulia Grillo alle Regioni lo scorso 7 giugno.
Il decreto, adottato ai sensi dell’articolo 1, commi 418 e 419 della legge 27 dicembre 2017, n. 205, è volto a disciplinare le finalità della predetta Banca dati, le modalità di trasmissione delle disposizioni anticipate di trattamento e di accesso alla stessa da parte dei soggetti legittimati.
Proprio in relazione a quest’ultimo aspetto, l’intervento del Garante si è reso fondamentale nell’ottica di una valutazione circa l’adeguatezza delle disposizioni ministeriali che, disciplinando l’accesso ai dati conservati nella Banca, impattano significativamente la normativa in tema di protezione dei dati personali.