Usa i dati della ex e crea un falso profilo in un social chiamato “sesso”: è reato
Con la sentenza del 17 ottobre 2019 n. 42565, la Suprema Corte di Cassazione ha avuto modo di chiarire, in primis, che la diffusione in rete, poiché per sua natura destinata a raggiungere un numero indeterminato di soggetti, caratterizza la continuità dell’offesa, poiché la condotta volontaria dell’imputato che avrebbe potuto rimuovere i dati dai social ma…